Quando vedi Pitigliano la prima volta una parte del tuo cervello rimane impressionata come se avesse preso una scossa. In una valle stretta e verde si solleva un nave di tufo su cui è posato un paese di case appese, una schiacciata sull’altra come nelle favole, c’è il campanile, gli archi pure un ponte e forse dei pellegrini che arrancano su per la salita. E allora freni, scendi dalla macchina e ti sporgi dal belvedere, insieme ai figli che stranamente sono silenziosi e tua moglie ha smesso di parlare per la prima volta. E sai che hai ritrovato un pezzo di te, forse una tua reincarnazione precedente che aveva vissuto in quel posto. E poi ci sono quelli che si fanno i selfie, ma questa è un’altra storia.
Niccolò Ammaniti
L’immagine che rimane nella memoria dei visitatori e meglio identifica Pitigliano come uno dei borghi più belli d’Italia, è quella ben narrata dallo scrittore Niccolo Ammaniti quando descrive come Pitigliano appare all’improvviso sulla strada S.S. Maremma 74 .
Anche Pitigliano possiede il suo lato B e, grazie ad un antico e non ancora completato progetto del Comune atto alla creazione di una zona parcheggi nella zona bassa del paese, in futuro dotata anche di ascensore e adeguata al bisogno reale, oggi fortunatamente lo rivaluta anche se non lo comunica.
Nel lato B del paese il percorso esterno costeggia lo scoglio tufaceo e porta da Via Santa Chiara (dove in fondo alla strada potete trovare una piccola zona parcheggio a pagamento) alla piazza principale del borgo medievale; Piazza della Repubblica.
La passerella di ferro e legno costeggia per circa quattrocento metri lo scoglio tufaceo percorrendo le mura del Castello Orsini, è aperta anche la sera e interamente illuminata.
L’emozione di camminare su questa sentiero di notte quando è tutto illuminato, è davvero unica!
Come raggiungere l’ingresso del percorso?
La passarella parte da Via Santa Chiara, primo accesso nel borgo di Pitigliano, dove riceve il benvenuto chi arriva da Roma, da Viterbo, da Siena, da Grosseto etc.
Importante è visualizzare il piccolo cartello blu con l’omino bianco che cammina, ben posizionato all’interno, ma poco visibile sulla strada in entrambi i sensi.
Per accedere alla meravigliosa passarella turistica in Via Santa Chiara e non perdere l’esperienza, fate attenzione perchè parte da qui!
Bellissima la metafora dell’aragosta alla quale hai perfettamente agganciato la parte pertinente alla tua formazione sulla quale stai rendendo edotti i suoi lettori/amici.
Ho vissuto situazioni come quella che hai descritto circa l’ offerta di lavoro, venuta meno
Credo che entri anche una certa cultura femminile o se vuoi di un tempo che consiste nel
colpevolizzarci …Brava . Brava per una quantità di motivi..Bravissima. ..Un abbraccio .vai avanti!Io tifo per te.. A proposito sei abilissimo. .Scrivi in grassetto e …Sei anche tecnologicamente avanzata…
Grazie Anna Maria