Dal 17 al 20 marzo a Pitigliano, uno dei borghi più belli d’Italia nella Maremma Toscana, torna la festa della Torciata di San Giuseppe, una feste sentita ed attesa dalla popolazione .
I Torciatori sono una quarantina di uomini Incappucciati da un saio con le fascine accese sulle spalle. Partono a valle, dalla Via Cava Etrusca del Gradone camminando uno dietro l’altro per risalire risalendo lo scoglio tufaceo sul quale di erge il paese di Pitigliano.
La gente in paese li aspetta con emozione e affacciandosi dall’acquedotto, li guarda avvicinarsi.. Sono 40 puntini di luce tremula che si muovono lentamente dal buio della vallata.
Quando finalmente i Torciatori arrivano nella prima piazza del paese, la folla è in vero fermento.
Entrano cautamente nel borgo con le loro fascine accese, entrano nella piazza gremita e ripetendo un mito, danno fuoco al pupazzo di canne; l’ Invernaccio .
Il pubblico che assiste al falò attende immobile fino a che l’ultimo piccolo legno dell’Invernaccio è completamente arso e solo quando i Torciatori corrono intorno al fuoco mano nella mano, dalla folla che si rianima emerge il canto “Viva Viva San Giuseppe” .
La sagoma di legno dell’ Invernaccio ormai è bruciata ed è quasi spettrale ora mentre i colori delle ultime fiammelle contrastano il blu denso del cielo. Ormai è notte e ora la cenere depositata si alza trasportata da un vento leggero di marzo per poi scendere sulle teste, sulle ciglia, su gli abiti di tutta la persone che sono lì, come attonite a guardare…
E’ la magia dell’equinozio di Primavera che si ripete ogni anno a Pitigliano, è la sacralità del rito che ritorna ed avvicina gli spettatori, così penso mentre percepisco che l’odore acre del legno bruciato nell’aria è diverso, si trasforma e diventa quasi zuccheroso, confondendosi con quello dei dolci che, lungo le strade del borgo intanto si offrono ai passanti. Sono i dolci tipici festa:
“Le Frittelle di Riso chiamate anche le Frittelle di San Giuseppe ”
Volete provare anche voi a cucinarle ?
Ecco gli ingredienti
riso bianco 300gr.- farina 50 60 gr. -zucchero 5gr.- uova 2- scorza di limone o d’arancia- burro 50gr –
uvetta 2 manciate- sale 1 pizzico- olio per friggere- bicarbonato di sodio 1/2 cucchiaino
Si scioglie lo zucchero nel latte, si aggiunge il burro e il pizzico di sale e si porta a bollore, quindi si butta il riso e si lascia cuocere lentamente fin quando non abbia assorbito tutto il liquido.
Quasi a termine cottura si aggiungono le bucce grattugiate dell’arancia o del limone e si lascia raffreddare bene.
Si incorporano i tuorli d’uovo e la farina quanto basta per rendere l’impasto abbastanza compatto per la frittura.
A piacere si aggiunge l’uvetta rinvenuta in acqua, scolata lasciata insaporire nel rhum.
Si incorpora bene un mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio.In ultimo si aggiungono le chiare montate a neve.
Si friggono a cucchiaiate nell’olio abbondante e caldissimo, mai troppe per volta, lasciandole ben dorare, ma non scurire, da entrambi i lati.
Si scolano su carta assorbente e si cospargono di zucchero a velo o con il normale zucchero semolato….e
si mangiano ben calde