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Vulcania 2013, che ci azzecca il Vino con i Vulcani ?

 




Non avevo annotato nell’agenda eventi importanti da seguire nella giornata del 15 giugno. 
Anche se così non fosse stato, avrei scelto comunque di partecipare a Vulcania2013, organizzato a Pitigliano, nelle giornate tra il 15 e il 17 giugno.
Ero interessata a conoscere meglio la peculiarità del territorio dove vivo, la sua origine vulcanica e la qualità del nostro vino. 
Pur non essendo competente in materia, sapere che erano presenti all’evento gli operatori principali delle Doc Vulcaniche Italiane, mi ha veramente incuriosito.


Foto dell’ Istallazione Vulcania 2013 Palazzo Orsini Pitigliano Maremma



Il primo incontro è stato nella Sala Petruccioli a Pitigliano, ho ascoltato alcuni interventi, scattato alcune foto
ma non c’era wifi, e dopo un pò sono uscita.  
La fortuna ha voluto che dopo poco, incontrassi Francesca CifelliRicercatrice in Geologia Strutturale presso il Dipartimento di Scienza Geologiche all’ Università di Roma 3. 

Abbiamo subito iniziato a parlare, le ho rivolto tutte le domande che mi venivano in mente e lei ha risposto con chiarezza e semplicità.
E’ stato un piacere ascoltarla mentre mi spiegava l’origine vulcanica del territorio e la qualità del vino che viene prodotto da vitigni nel territorio vulcanico. 
Grazie a Francesca ho capito meglio il rapporto fra il vino e i vulcani. 
Riscrivo qui tutto il discorso di Francesca Cifelli pensando che può essere interessante per tutti, competenti o incompetenti come me sugli argomenti “vino e geologia” :

“Durante la manifestazione Vulcania2013, l’evento che quest’anno il Consorzio di tutela del Bianco di Pitigliano e Sovana ha organizzato a Pitigliano, si è parlato di molte cose, tra le quali in che misura l’origine vulcanica dei suoli influenza la qualità del vino.

Foto del primo incontro Vulcania 2013 nella Sala Petruccioli , Pitigliano Maremma


Si è parlato del profondo rapporto che esiste tra la geologia e il territorio, in particolare tra la geologia, le risorse del territorio e i prodotti che ne derivano, come il vino.
E’ stato mostrato come la distribuzione delle aree vulcaniche nelle quali sono prodotti i vini presentati durante la manifestazione Vulcania 2013, non è casuale.
 
E’ infatti il risultato di una complessa storia geologica, iniziata ben 65 milioni di anni fa e che ha visto lo scontro tra due continenti, quello Africano e quello Europeo.
Da questo processo di collisione sono nate prima la Catena Alpina e poi la Catena Appenninica, e si sono generati numerosi vulcani, molti dei quali (fanno eccezione l’area vulcanica veneta, l’Etna e l’isola di Pantelleria) allineati in corrispondenza della zona di collisione, che corrisponde oggi alla costa tirrenica, dalla Toscana alle isole Eolie
 
Il complesso vulcanico Vulsino che comprende anche il vulcano di Latera, si è generato proprio nella fase finale dello scontro tra questi due settori.
L’attività vulcanica, che in quest’area è stata molto intensa e caratterizzata da eruzioni molto violente, si è estinta circa 150.000 anni fa. 
Da quel momento gli edifici vulcanici sono stati con il tempo smantellati e modificati dagli agenti di erosione (come i corsi d’acqua) che hanno lasciato isolate alcune rupi tufacee, tra cui quella sulla quale sorge la splendida cittadina di Pitigliano nella Maremma Toscana.

 
 
foto dell’articolo sull’evento Vulcania2013 ,  sul un  quotidiano regionale  


L’uomo ha da sempre stabilito un rapporto molto profondo con questo territorio modellato dai processi geologici. Ha usato i rilievi vulcanici isolati dall’ erosione come roccaforti naturali (es. di Pitigliano, Orvieto, Orte, Civita di Bagnoregio), ha sfruttato le pareti tufacee ricavandone  insostituibile materiale da costruzione e fresche cantine.

Ha infine, valorizzato la fertilità dei suoli derivati dalla degradazione e dalla trasformazione del substrato vulcanico per floride attività agricole, tra le quali la produzione di vino.
 
Esiste una forte correlazione tra roccia vulcanica, suolo e vino.

Infatti, le caratteristiche chimiche del substrato vulcanico e del suolo che ne deriva rappresentano un’impronta digitale del vino (e dei prodotti agroalimentari in generale) rispetto alla sua provenienza, definendone in maniera univoca la traciabilità geografica.

La ricerca scientifica ha contribuito allo sviluppo di metodi quantitativi per il riconoscimento di questa impronta digitale.

I Vitigni del Vulcano foto di Elvira Randazzo
 
La longeva interazione tra l’uomo e il suo territorio ci permette oggi di ‘assaporare’ in un buon bicchiere di vino l’insieme dei caratteri fisici e biologici dell’ambiente e la sua evoluzione attraverso l’applicazione di pratiche colturali. Tutto questo si riassume nel termine ‘terroir’.

Il denominatore comune dei Consorzi che aderiscono al marchio Vulcania, rappresentato dall’origine vulcanica dei suoli dai quali viene prodotto il vino, rappresenta sicuramente un fattore di leva per un marcato unificante all’ insegna della valorizzazione dell’autenticità e della qualità”.



Per informazioni sull’evento, Il Consorzio e le 100 aziende partercipanti
https://www.facebook.com/pages/Vulcania-2013-Pitigliano/122360031297533?fref=ts

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