Civita di BagnoRegio si trova al confine fra Lazio e Umbria a soli 43 km da Pitigliano luogo dove vivo, nella Maremma Toscana.
Per visitarla serve amare la bellezza pura e non avere paura del vuoto nel percorrere il lungo ponte agibile solo a pedoni, un ponte che scompare alla vista appena scende il sole.
Serve una dose di coraggio e di fiato per affrontare l’ardua salita che porta al borgo di Civita arroccato su un’altura franosa. Il piccolo borgo sembra sospeso sulla valle intorno che crea una splendida cornice, con i suoi profondi e scenografici solchi nel terreno; chiamati i “Calanchi”.
In questa atmosfera surreale nei giorni del 26 e 27 dicembre e poi del 1,3 e 6 gennaio 2016, dalle 16,30 alle 19.00, il borgo di Civita di Bagno Regio si trasforma in un presepe vivente.
Siamo partiti da Pitigliano nel primo pomeriggio, dopo un lauto ed ecologico consumo degli ultimi avanzi della cena di Natale.
Il centro storico di BagnoRegio il 26 dicembre era affollato di turisti e di macchine. Dopo lunga e laboriosa ricerca abbiamo trovato il parcheggio, subito una navetta veloce e stracarica di passeggeri, al costo di 1 euro, ci ha trasportati dal centro del paesino fino alla piazzetta da dove, scendendo ancora a piedi, è possibile raggiunge il ponte sottile lungo circa 300 metri, che collega Civita a BagnoRegio ed al resto del mondo.
Appena passata sotto l’arco d’ingresso del borgo (dopo aver fatto la fila e pagato 5 euro di biglietto), ho sentito la musica araba in sottofondo ed il profumo dell’incenso che bruciava ovunque. Ero arrivata a Betlemme ?
Camminavo in un vero Suq Arabo, incontrando negli antichi vicoli di Civita artigiani, pastori, tribù beduine. L’odore del pane appena sfornato riempiva la strada, mentre una donna anziana continuava a vendere anfore in terracotta. l sole era già sceso quando ho incontrato i Re Magi, la Natività, ho visto le residenze Nobiliari, ed altro ancora.
I particolari erano così tanto curati da riuscire a confondermi nel passaggio fra realtà e fantasia. Pensavo questo curiosando nei vicoli di questo borgo fantastico che viene anche chiamato “La città che muore” .
Come può morire un luogo pensavo, se è così capace di trasmettere tante emozioni vive, come quelle che sento ora? Come possono le poche persone che vivono qui o che qui sono nate, pensare che questa bellezza pura e forte, può finire, non esistere più, svanire come quando ci svegliamo da un sogno e tutto quello che abbiamo visto e vissuto di notte, si dissolve appena apriamo gli occhi.
Civita di BagnoRegio è così, è un sogno da vivere, da sentire, da conoscere e da scoprire ora mentre si trasforma in #presepeviventecivita2016 e in qualunque altro momento dell’anno, con la convinzione e la speranza che nessuna alba la porti via.