E’ vero che noi donne abbiamo le nostre feste; la festa delle Donne, la festa della Mamma, ma il 19 marzo, festa dell’equinozio di Primavera celebrata dagli Etruschi come la Festa della Dea Menvra, non essendo più pagana, ha perso i tratti femminili che la caratterizzavano, trasformandosi in una data che commercialmente festeggia i papà.
Il 19 marzo è la festa di San Giuseppe e dei papà e a Pitigliano si festeggia il giorno dell’equinozio di Primavera bruciando l’Invernaccio nella festa della Torciata, che conserva i tratti antichissimi del rito Etrusco legato al rito della purificazione attraverso il fuoco, utile a facilitare l’ingresso della nuova vita, la Primavera.
In considerazione di questo sono andata a cercare come era celebrato anticamente il passaggio da una stagione e l’altra ed ho scoperto che il popolo Etrusco, presente nel territorio delle Città del tufo della Maremma Toscana, festeggiava il giorno dell’ equinozio attraverso il simbolismo di una Donna Dea.
Era Mevra per gli Etruschi la Dea festeggiata, Dea della Primavera, Dea della Luna, Dea della saggezza, della guerra, dell’arte, dell’apprendimento e degli scambi commerciali.
Dal nome di Menvrà derivò il nome della Dea Romana Minerva.
Il giorno consacrato a Menvra era il Mineruium che ricorreva proprio il 19 marzo, giorno di festa di tutti gli artigiani e della classe sociale in stretta consonanza con i culti tellurici della madre terra.
Nel mondo etrusco il principio femminile fu venerato nelle figure di molteplici dee. La principale Dea etrusca fu probabilmente UNI, dalla quale derivò la romana IUNO, Giunone. Per gli etruschi Uni fu la Grande Madre, la generatrice universale, la protettrice delle partorienti, la dispensatrice del potere materno e nutritivo destinato alle creature viventi per la loro prosperità e crescita. Uni corrisponde a l’archetipo della madre, della donna quale creatrice e origine di tutto il creato.
Per capire il valore del tratto femminile insito nella festa del 19 marzo, basta guardare le immagini delle seguaci della Dea Menvra, chiamate Menadi, celebrate nei miti come donne invase da furore estatico, cariche di un misticismo irruento e passionale. Le Menadi sono raffigurate con una grande maschera di terracotta dipinta a colori vivaci, originariamente appesa sul davanti dei tempi in uno o più esemplari. Il tipo più comune di maschera che raffigura il volto di una menade ha un aspetto marcatamente femminile giovane , con tratti realistici sensuali, occhi al’orientale. Il copricapo, è un grande e prezioso diadema che ricorda una conchiglia con le tipiche scanalature a ventaglio.
Correlati