“Le interruzioni da noi stessi, la confusione, sono delle opportunità.
Dopo il caos avviene l’arte del cambiamento. Trovate le vostre interruzioni ed iniziate a masticarle.
“Marilena Menditto- Psicoterapeuta Gestalt” .
Circa un anno fa, la Presidente di un’ Accademia di Formazione per Counseling e Comunicazione, mi propose una collaborazione.
Il compenso offerto non era certo esaltante, ma era esaltante l’idea di rimettermi in gioco come Counsellor di Gestalt.
Camminavo a tre metri da terra per la gioia !
Ripresi i miei libri, i miei appunti ed iniziai a prepararmi.
Mancava veramente poco per iniziare quando la Presidente dell’ Accademia mi informò che, per svariati motivi di carattere organizzativo, non aveva più bisogno della mia collaborazione.
La botta fu forte per me. L’ aspettativa delusa abbassò di colpo il livello della mia autostima. Mi sentivo paralizzata e spaventata dall’insuccesso e la motivazione apportata dalla Presidente per me, non fu chiara.
Il sentimento che provavo in quelle giornate fredde dell’inverno passato, è il sentimento che proviamo tutti quando la vita ci pone davanti a cambiamenti che non abbiamo deciso.
Le avversità, la perdita di un lavoro o di un’offerta di lavoro,un tradimento, una separazione o ancora peggio un lutto, sono eventi traumatici che ci rendono fragili. Perdiamo la visione della vita che abbiamo vissuto, e non riusciamo a ricostruire la visione della vita che ci aspetta.
Succede così, quando le certezze, i punti di riferimento che ci sostenevano, improvvisamente cambiano, al di là della nostra volontà.
Il termine Fragilità nella lingua italiana è sinonimo di debolezza, scarsa consistenza. Quando siamo fragili tendiamo ad isolarci nascondendo la nostra tristezza, immaginando un mondo esterno dove tutti gli altri sono più soddisfatti e felici di noi.
In quale modo e usando quali strumenti usciamo da questo stato, lasciando la condizione di emarginazione alla quale ci avvinghiamo, quando la debolezza ci fa sentire inadeguati e immobili ?
Accettando la nostra fragilità, accogliendo in noi stessi la parte più debole e concedendole lo spazio temporale che necessita, la fragilità potrà essere la nostra forza per abbandonare la maschera rigida della sconfitta.
Solo integrando le nostre imperfezioni, gli errori e il dolore come parti di noi, potremo ritrovare il filo che ci condurrà avanti. ,
Aprirci e chiedere aiuto all’esterno: al professionista, agli amici ai parenti, ci permetterà di scoprire non solo che gli altri sono desiderosi di aiutarci, ma che sono altrettanto fragili e bisognosi.
Abbandonando l’auto commiserazione rinforzeremo la nostra Auto-.stima necessaria per uscire da ruoli o da schemi che abbiamo conosciuto in passato, per scoprire risorse personali sommerse e guardare le nuove esperienze che la vita potrà proporci.
Così ho elaborato la mia caduta; ho organizzato un incontro e un pranzo con gli amici, per narrare la mia esperienza. Aprendomi a loro senza nascondere il mio stato d’animo, ho trovato conforto e la forza di andare avanti con determinazione, anche da sola. Perchè la fragilità è un valore, non una mancanza e ci rende meravigliosamente umani.