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Primo Festival della Letteratura Yiddish a Pitigliano

Pitigliano 4 settembre 2011
ore 11,00
Sinagoga Vicolo Marghera alle ore 15,30
Ass.ne Strade Bianche ia Zuccarelli, 25

Primo Festival Internazionale Dell’ Yiddish  

Il Festival Internazionale della Letteratura Resistente organizzato ogni anno a Pitigliano da Stampa Alternativa e Strade Bianche, ha sempre  avuto lo scopo di dare voce a chi voce non ha : analfabeti, emarginati, resistenti, ribelli, disertori.
Nell’ambito del nono Festival del 2011, la voce sarà data ad una lingua senza nazione.
La lingua dei migranti, dei perseguitati per autonomasia: l’ yiddish degli ebrei.
L’yiddish è il risultato del tentativo, iniziato intorno all’anno Mille, da parte degli ebrei aschenaziti che si trovavano in Germania, di costruire una loro lingua che gli consentisse di parlare senza essere compresi dai
“Gentili” .
La portarono nelle loro peregrinazioni, nei paesi dell’Europa orientale accogliendo molti termini delle lingue
slave e parte della sintassi.
Ad un certo punto gli ebrei si trovarono con tre lingue: l’ebraico, conosciuto solo dai dotti Rabbini e usato durante le preghiere, la lingua del luogo che li ospitava, russo, ucraino, lettone, ungherese che fosse, e la loro lingua: l’ Yiddish.
Per molto tempo l’Yiddish fu usato solo nella vita quotidiana, ma ma nel 19° secolo alcuni intellettuali iniziarono a scrivere in questa lingua le loro opere, dandogli  dignità  internazionale.
Oggi gli Ebrei aschenaziti sono scomparsi dall’ Est Europeo, per la furia hitleriana, i pogrome gli odi delle popolazione slave.
In gran parte sono andati in America, in minor parte sono in Israele, dove l’yiddish non è stato molto accettato.
Solo per volontà di intellettuali americani, di origine ashenezita, esso ha ripreso vita.
I più famosi scrittori yiddish sono ancora da scoprire.
L’intenzione è quella di farlo a Pitigliano nella Maremma Toscana, nell’ambito del nono festival di letteratura restistente per dare vita ad un nuovo Festival dedicato all’Yiddish .
Pitigliano che nei secoli passati si è distinta per l’integrazione di Ebrei nella propria popolazione, è la sede
idelale per riproporre, finalmente libere, le voci di questo popolo che nella fiera lingua può consegnarci capolavori assoluti.

Marcello Baraghini 

 

2 Comments

  1. Sholem aleykhem (=Ciao a tutti). Sono una yiddishista che vive a Bari. La nascita di un festival di letteratura yiddish mi ha favorevolmente sorpreso. Ma mi chiedo: un festival presenta un solo libro? Eppure qualche cosetta in Italia si è tradotta e pubblicata: pensate a Giuntina che ha da poco pubblicato il capolavoro di Itsik Manger “Il libro del paradiso”. S'iz bloyz der onheyb? (=è solo l'inizio?). Speriamo! Comunque, mazl-tov!
    Marisa Romano

  2. Ciao a te Marisa!
    Ti ringrazio per il consiglio sul libro di Itsik Manger, adesso lo cerco per acquistarlo.
    Volevo risponderti raccontandoti la storia del libro che è stato presentato a Pitigliano perchè è bellissimo!
    Spero che tu leggerai il mio post appena termino di leggerlo.
    Cinzia

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