Quando forzatamente metti a dormire una passione, può succedere che lei si riaccenda all’improvviso tanto intensamente, da stupirti.
E’ una mattina fredda di febbraio, mi affaccio alla finestra e vedo la neve che copre il giardino, ancora immacolata.
La casa è colma di silenzio e di odore di caffè. Il ghiaccio sulla strada mi isola dal mondo e da questa giornata che insistentemente vuole iniziare, anche senza me.
Avverto quel piacere sottile di essere sola e prendere tutto il tempo che voglio, per pensare a me.
Apro il libro che ho già iniziato ieri , “Il Vincitore non sa quello che perde” è scritto da Luca Rivetti, Counsellor di Gestalt, un collega. Il libro parla della terapia della Gestalt e dei suoi sviluppi creativi. Non conosco l’autore, ma ho scoperto che vive a pochi Km. di distanza da casa mia, sarà un caso ?
Il pensiero e la voglia di riappropriarmi di una parte di me, della mia professione, non mi abbandona neanche dopo la seconda tazza di caffè.
“La passione che ha occupato tanto tempo della tua vita non puoi tenerla soffocata, lei spunterà di nuovo per occupare tutti i tuoi pensieri”
Chiudo gli occhi per accogliere tutti i ricordi di quegli anni, di quei momenti trascorsi a Roma, a Trastevere, nella sede della Scuola di Formazione Società Italiana Gestalt S.I.G.
“La terapia Gestalt non è un insieme di tecniche, ma la trasmissione di un atteggiamento, un modo di affrontare la vita” – Claudio Naranjo
La formazione e il lavoro come Counsellor di Gestalt Psicosociale hanno fanno parte di me anche nell’affrontare situazioni nuove, a volte complesse che la vita ha mostrato. La vita cambia e ti cambia, ma la consapevolezza aiuta a capire dove sei e dove stai andando.
Se gli scenari variano, se le persone si allontanano, se le certezze svaniscono, è necessario riscoprire le nostre risorse, quelle che abbiamo abbiamo lasciato coperte e addormentate, perchè possono essere le risorse utili oggi, per ri- trovare un adattamento creativo con l’ambiente.
Adesso, sono pronta per uscire e affrontare la neve fuori.