Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.
(Primo Levi)
Il 31 marzo è stata una serata particolare a Pitigliano: dedicata alla fotografia all’antropologia e alla musica, nei locali dell’Associazione Strade Bianche, in via Zuccarelli 25 a Pitigliano. Alle 18:30 è stata inaugurata la mostra fotografica, a cura di Carlino e Alberto Vero “L’ANTROPOLOGO E I FOTOGRAFI” , dedicata alla memoria di Roberto Ferretti nato il 31 marzo del 1948, grossetano, antropologo, artista e fondatore dell’Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma grossetana, scomparso prematuramente in un incidente stradale in Giordania nel 1984.
Ho conosciuto Roberto Ferretti grazie alla lettura dei suoi libri che, pagina dopo pagina mi hanno permesso di entrare in un contatto profondo ed intimo con il territorio della Maremma Toscana , e con quello che più amavo scoprire, le sue storie.
Roberto Ferretti nei suoi libri “narra” la Maremma e la narrazione è una forma espressiva che attribuisce significati a tutto ciò che ci circonda, per poterlo trasmettere agli altri. Le leggende, le storie, le fiabe, i racconti popolari sono componenti strutturali di esperienze vissute, permettono di “fare memoria” e , come dice Marcello Baraghini: ” la memoria è cosa viva”.
Visitando la mostra fotografica nei locali della libreria “Strade Bianche” in Via Zuccarelli 25 a Pitigliano, ho finalmente potuto conoscere il volto dell’ antropologo che conoscevo solo attraverso letture. Un artista che con i suoi racconti, mi ha fatto amare ancora di più la Maremma.
La mostra fotografica documenta l’ attività di ricercatore di Ferretti nei paesi del grossetano, atta a raccogliere, direttamente dai protagonisti le tradizioni, i racconti e le leggende della Maremma.
Nelle foto i bianco e nero del fotografo di Pitigliano Carlo Fè, vedo Roberto Ferretti giovane con i suoi capelli lunghi, i jeans ed con indosso occhiali da sole ray-ban. Lo immagino così, come lo vedo nella foto; giovane, determinato e convincente mentre discute la sua tesi sui racconti orali nella provincia di Grosseto, alla Facoltà di Antropologia dell’Università di Roma.
Roberto Ferretti da antropologo elaborò un vero programma di intervento politico-culturale per il territorio grossetano. Grazie alla sua formazione intellettuale legata alla politica del 1968 , grazie alla sua personalità poliedrica che gli permise di organizzare spettacoli teatrali e di piazza, di creare mostre ed esposizioni artistiche, Roberto nella sua breve vita creò una vera operazione didattica sulle leggende e sul patrimonio di tradizione orale della Maremma Toscana, una ricca ricerca sulla autentica cultura popolare del territorio. Ferreti nel 1979, creò a Grosseto l’Archivio delle Tradizioni Popolari della Maremma, frutto di un progetto culturale, ma anche sociale e politico e per il recupero delle tradizioni popolari.
La mostra alla Libreria Strade Bianche a Pitigliano è aperta fino al 01 maggio, è da non perdere!